Nasce Alle Falde del Vesuvio Was born on the slopes of Vesuvius
anni '50 50 years
Oggi Today
Abitanti 88,000 |
population 88,000 |
Con i suoi 100 mila abitanti è il terzo centro
della Campania |
POST FATE RESURGO Torre Del Greco
|
With its 100,000 inhabitants, is the third
center of Campania |
L'antica Vocazione florovivaistica
torrese, la sua importanza nell'agricoltura, l'imponenza della
Produzione che costituisce il 35% della Produzione dell'intera
provincia di Napoli, fanno del settore uno dei cardini Principali
dell'Economia cittadina.In questo ambito il garofano DOC assumere
ruolo e dai preminente, mentre si vanno aprendo n uovi orizzonti per
una differenziazione produttiva c he gia spazia dalle gerbere ai
crisantemi, dalle Rose alle sterlizie
The old nursery torrese vocation, its
importance in agriculture, the importance of its production accounts
for 35% of the province of Naples, |
Torre del Greco e Il maggior polo per
la ristorazione in Campania. sul
Territorio Cittadino si contano oltre 100 tra Ristoranti, pizzerie
e pub. La cucina tipica è
basata principalmente da piatti di pesce, crostacei e frutti di mare
accompagnati dai tipici vini DOC del Vesuvio.
Torre del Greco and the most pole for catering
in Campania. |
La Presenza di
Città di botteghe antiquarie e l'innato gusto delle antiche
glucosio, ha fatto SI that molti antiquari abbiano intrapreso la
ricerca di nuovi mercati, diventando cosi grandi Importatori
d'antiquariato in particular dal mercato francese e inglese. The presence of
dibotteghe antique city and the innate taste of the ancient glucose, |
Storicamente dedita alla marineria, Torre del
Greco Vanta un'antica attività cantieristica navale in legno, che ancora oggi rappresenta una importante componente delle sue attività economiche. Cantieri Navali: 15 |
|
Historically dedicated to marine Torre del
Greco, boasts an ancient Greek vttività shipbuilding wood, which still represents an important component of its economic activities.
Shipyards: 15 Berths: 500 Company Armatoriali: 3 |
i CANTIERI
Il S.Giuseppe II, prima barca italiana (costruita a Torre del Greco) a raggiungere l'AntartideThe St. Joseph II, the first aisle to Antarctica
https://www.youtube.com/watch?v=o3SDc0FApAI&list=PL2853E7D80FB9FDB5&index=5&t=35s
|
Festa dei 4 Altari Dal 1699
Nata come festa ricadente nell'ottava giornata dopo il Corpus
Domini,
per questo anche chiamata "Festa dell'Ottava" che in dialetto locale viene
indicata come""A
fest'e l'uttava". Si racconta, sebbene in realtà la città non fosse mai stata sottoposta a dominio feudale, che nel corso della giornata del "Corpus Domini" del 1699, il popolo torrese a fronte di enormi sforzi economici e notevoli sacrifici, acquisiva il territorio cittadino dal nobile Marchese di Monforte Per quanto detto, in occasione dei festeggiamenti, per la raggiunta nuova condizione civico-sociale della città, che ebbero luogo nell'ottava giornata dopo il Corpus Domini, per poter dare più importanza e solennità alla festa e per dimostrare lo stato di perdurante ricchezza della popolazione torrese, in quattro punti importanti della città, come di seguito indicato, vennero costruiti quattro altari ovvero "are", il primo di questi altari sorgeva, sotto "a la ripa" ovvero nell'attuale Via Principal Marina, presso quello che al momento viene definito "Largo di Pezzettella", il detto altare risultava chiaramente visibile da Via Noto, da Piazza Santa Croce e da Via Comizi; il secondo sorgeva nella via dei commercianti, oggi via Roma, angolo via Salvator Noto; il terzo veniva eretto, nella piazza più antica di Torre del Greco, ovvero Piazza Luigi Palomba; il quarto, il più popolare, in corso Umberto I ('ncoppa 'a Guardia). primo citato, quello della zona "di vasciammare, comunemente identificato come " Ardar'i fraveca ", in quanto veniva realizzato totalmente in muratura, ecco perché di "fabbrica", sull' intonaco della stessa muratura, con la tecnica dell'affresco, autorevoli artisti locali, in tutte le epoche, venivano chiamati ad affrerscare soggetti relativi alla cultura locale e religiosa. Uno dei più autorevoli di questi fu il Maestro Nicola ASCIONE detto "Don Niculino Ascione", il quale, per le sue non comuni capacità artistiche, fu chiamato ad affrescare la Basilica Pontificia di Pompei. Lo stesso Maestro Nicola Ascione fu per parecchi anni docente presso l'Accademia Belle Arti. |
Founded as a party falling eighth day
after Corpus Domini, for this also called the "Eighth Day" in the
local dialect is referred to as
A fest' e l'uttava". It is said, though in fact the city had never been subjected to feudal rule, which in the day of "Corpus Christi" of 1699, the people torrese in the face of enormous economic efforts and great sacrifices, all the territory acquired by the noble Marquis Monforte As mentioned, during the celebrations for the new state reached civic-social of the city, which took place in the eighth day after Corpus Domini, in order to give more importance and solemnity to the party and to show the state of continued wealth of torrese population, in four important points of the city, as indicated below, were built four altars or "are", the first of these altars stood, under "in the bank" or the current Principal Via Marina, at what is currently is called "Largo Pezzettella," said the altar was easily visible from Via Noto, Piazza Santa Croce and Via Comizi, the second stood in the way of traders, today via Roma, corner of Via Salvator Noto, and the third was erected in the oldest square Tower of the Greek, or Piazza Luigi Palomba, the fourth, the most popular, in Corso Umberto I ('ncoppa' in Guardia).
first mentioned, that of
zone "vasciammare, commonly identified as" Ardar'i fraveca ", since
it was made entirely of masonry, which is why" factory ", on 'plaster
of the same masonry, with the fresco technique, authoritative local
artists in all ages, were called in to affrerscare subjects related
to local culture and religion. |
Festa dell'Immacolata (Festa Principale Dal 1862)
I Torresi fecero
voto alla Madonna
Immacolata, da sempre oggetto di viva devozione,
di portare in processione su di un carro trionfale una sua raffigurazione, se il cataclisma fosse cessato. Secondo il resoconto dei testimoni dell'epoca, la lava arrestò improvvisamente la sua furia devastatrice;
perciò, a partire dall'anno seguente, il 1862, ogni 8 dicembre, la processione viene ripetuta in ricordo dell'evento miracoloso, con la costruzione di un carro di imponenti dimensioni, portato in giro per la città da oltre un centinaio di volontari, tra le acclamazioni di giubilo della folla che in copiosa quantità si accalca, per le strade e sui balconi, per salutarne il passaggio.
La processione vede al suo seguito la banda cittadina, il parroco della Basilica con i sacerdoti torresi, altri ministri ed il popolo
La processione vede al suo seguito la banda cittadina, il parroco della Basilica con i sacerdoti torresi, altri ministri ed il popolo.
Il progetto si deve adeguare alle misure fisse del carro per permettere l'uscita dal portone principale della Basilica di S. Croce (altezza m 6 larghezza m 3
e sono così suddivise:il sostegno per la paranza è alto m 1,15,la struttura decorativa arriva al massimo a 2,85 metri di altezza senza la statua dell'Immacolata,
poi bisogna aggiungere il globo m 0,80 dove poggerà la statua
e sono così suddivise:il sostegno per la paranza è alto m 1,15,la struttura decorativa arriva al massimo a 2,85 metri di altezza senza la statua dell'Immacolata,poi bisogna aggiungere il globo m 0,80 dove poggerà la statua
la statua è alta m 1,75 in più c'è la corona e lo stellato e si arriva ad un massimo di 7 metri di altezza in totale,il carro ha una larghezza massima di m 2,80, il basamento del carro è lungo m 9, invece la lunghezza dei pali non supera i m 10.
Nel 2011 è stata dichiarata "Meraviglia Italiana"
Una Villa Vesuviana (Villa Prota)
Il Re Carlo Di Borbone incantato dalla
bellezza del paesaggio vesuviano, dalla vegetazione rigogliosa, dal panorama
che spaziava su tutto il golfo e dal clima mite decise nel 1738 di
trasferirsi con la moglie, Maria Amalia di Sassonia, a Portici dove si fece
costruire una reggia. La posizione era strategica anche per seguire gli
scavi della città di Ercolano. Le più importanti famiglie della nobiltà
napoletana seguirono il Re facendosi costruire bellissime ville o
modificando costruzioni preesistenti in modo tale da poterle rendere
”Regali” così da poter ricevere abitualmente il Re, soprattutto nel periodo
estivo. Nascono cosi le meravigliose Ville Vesuviane su una strada chiamata
il miglio d’oro per la sua ricchezza storica e paesaggistica.
…Era il 1748 quando l’architetto
Sanfelice, con un tocco quasi magico, trasformò un antico cellaro del 500,
circondato da un imponente vigneto, in una villa leggiadra e lussuosa VILLA
PROTA la cui facciata viene considerata una vera e propria scenografia
teatrale. Le sue ali verso il cielo danno l impressione che sia pronta per
spiccare il volo.
È monumento nazionale, si trova sul miglio d’oro, alle falde del Vesuvio,
sul litorale del golfo di Napoli, di fronte a Capri e a Sorrento ed è
rimasta da allora sempre di proprietà della stessa famiglia che è riuscita a
lasciarla intatta nel trascorrere dei secoli. Il lungo e sontuoso viale di
ingresso, una volta superata la villa, prosegue in un galoppatoio di 400
metri di lunghezza che, per solo sfarzo architettonico, fu costruito
rialzandolo di 4 metri sui terreni circostanti coltivati ad arance limoni e
albicocche. Percorrerlo,
ancora oggi, regala immagini indimenticabili e profumi inebrianti. La Villa
ha un enorme parco che, dopo una prima parte ad essenze rare si infittisce
in un folto bosco di pini secolari. Un luogo incantato progettato per
stupire e trasportare l’ospite tra viali, aiuole, vialetti fino ad una
rotonda di circa mq. 2.000 vero e proprio salone naturale incorniciato da
una suggestiva vegetazione e delineata da settecenteschi sedili, quello
centrale riservato al Re che sempre partecipava ai ricevimenti in quel luogo
magico. Nel volume Civiltà del Settecento l’Architetto De Cunzo,
soprintendente ai beni artistici, descrive la villa dicendo “Nell’
architettura della Villa Prota tutto è leggibile, chiaro, di effetto
immediato, tale da destare la meraviglia del profano e l’ammirazione dell’
eruditoˮ.
Un luogo che riesce a stregarti, a portarti lontano nel tempo, grazie ai
suoi giochi architettonici, alle sue sorprendenti scenografie, alle sue
magiche luci, alla sua rigogliosa vegetazione, ai suoi eleganti salotti all’
aperto. Un luogo che oggi, esattamente come allora, riesce a darti una
naturale” Regale” ospitalità lasciandoti dei meravigliosi e indelebili
ricordi.
Personaggio torrese
Enrico De Nicola
(Napoli, 9 novembre 1877 – Torre del Greco, 1º ottobre 1959)
è stato un politico e avvocato italiano, primo Presidente della Repubblica Italiana.
Fu eletto Capo provvisorio dello Stato dall'Assemblea Costituente il 28 giugno 1946e ricoprì tale carica dal 1º luglio 1946 al 31 dicembre 1947Il 1º gennaio 1948, a norma della prima disposizione transitoria della Costituzione, esercitò le attribuzioni ed assunse il titolo di Presidente della Repubblica, mantenendoli fino al successivo11 maggio.
De Nicola ricoprì numerosi altri incarichi pubblici:
in particolare, è l'unico ad aver ricoperto sia la carica di Presidente del Senato sia quella di Presidente della Camera dei deputati. Nella sua vita è stato anche il primo Presidente della Corte Costituzionale, trovandosi così ad esser stato a capo di quattro delle cinque maggiori cariche dello Stato
Torre del Greco
location:
A 8 KM. DA ... o 4.97miles from ...